Nel cielo l’inquieta eleganza delle nuvole
prima che il vento le disperda…
Sembra una sera come tante
sospesa fra l’antico silenzio di Notre Dame
e il chiasso festoso della vita che scorre ai tavolini dei bistrot.
Ma “loro” ancora non sanno
che su Parigi indugia un oscuro presagio,
che fra le righe del cielo è scritto il tempo del dolore
come una profezia sussurrata in un soffio di vento.
Volano bassi questa notte gli avvoltoi per rubare le vite degli altri
sospese sul filo invisibile del destino.
D’improvviso nell’aria immobile
il rimbombo delle raffiche di proiettili impazziti,
lo schianto di poveri corpi.
La notte sprofonda in un mare di piombo e i sogni appesi a stelle cadenti
naufragano uno a uno nel freddo vuoto del nulla.
Mani di falce hanno fatto scempio della vita
e solo una sottile traccia di dolore resta nel ventre della sera.
Ora giacciono ammainati come vele,
sul viso tremano inganni d’ombre mentre negli occhi di neve
il riflesso di immemori cieli distratti da bagliori di stelle…
Uno spicchio di luna immensa
su questa desolata notte
che muore lentamente al grido di un silenzio.
E restano solo uomini, indifferenti universi
e quel tempo che più non sarà.
In quale dove risplende adesso il loro cielo?