La casa sospesa sul ponte del tempo

C’è una casa sospesa sul ponte del tempo

e non attende più ritorni,

solo nel vento raccoglie l’eco di voci lontane.

Tra le rovine dimora il silenzio

mentre un albero senza più linfa

disegna la sua ombra sui muri.

Il mare accarezza le nude pietre dei moli

e il suo mormorio leggero pare

un sospiro che insegue un pensiero triste.

Un campanile bianco e muto, con le bifore ricamate di sale,

ascolta il grido dei gabbiani che ricamano l’orlo del cielo

mentre volano sopra la solitudine marina.

Ha tasche piene di silenzi questa sera

e una luna assorta e triste disegna fili d’argento fra i capelli.

Dura ancora il viaggio,

mentre con sandali di sabbia

percorro il sentiero del tramonto,

ma le mie mani di neve ormai sono arrese

a rammendare brandelli di sogni fra le pieghe del cuore.

E di quella casa sospesa sul ponte del tempo

non è rimasto che un fragile respiro,

lieve come un soffio di brezza

adesso che il cielo d’improvviso trascolora

e il volo di un gabbiano

è già esile traccia che scompare all’orizzonte.

S’abbassa la sera  e docile porge la sua riva all’approdo

mentre invento un silenzio

per ascoltare ancora sussurrare il tuo nome

nel grembo dell’eterno.

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